May 29, 2025
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Quanti avvocati utilizzano l’intelligenza artificiale? I dati del CENSIS 2025

Solo il 27,5% degli avvocati italiani utilizza già l’intelligenza artificiale, ma il 31,7% dei non utilizzatori sta valutando di adottarla presto. Scopri chi la usa, come viene impiegata e quali sono le principali barriere ed opportunità secondo il Rapporto CENSIS 2025.

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Il 27,5% degli avvocati italiani utilizza già strumenti di intelligenza artificiale (IA) nella propria attività professionale quotidiana. È quanto emerge dal IX Rapporto CENSIS sull’Avvocatura 2025.

1 avvocato su 4 utilizza l'intelligenza artificiale secondo il rapporto CENSIS 2025

Perché molti avvocati non usano ancora l’IA?

Il 72,3% invece non ne fa ancora uso. Tuttavia, tra questi, il 31,7% dichiara di voler adottare l’IA nel prossimo futuro, segnale chiaro di un forte interesse verso questa tecnologia dirompente, nonostante le attuali barriere.

I principali motivi di non utilizzo sono:

  • la resistenza ideologica (il 17% non intende usarla neppure in futuro)
  • la scarsa conoscenza o competenza (16,3%)
  • i costi iniziali troppo elevati (6,4%)

Un ulteriore 0,9% indica altre motivazioni.

Degli attuali non utilizzatori, il 31,7% (su un totale di 72,3%) di avvocati considera un uso nel prossimo futuro

Per cosa viene usata l’IA dall'avvocato?

L’intelligenza artificiale viene impiegata in modo mirato. Il suo utilizzo principale riguarda:

  • la ricerca giurisprudenziale e documentale (19,9%)
  • la redazione e revisione di contratti (5,0%)
  • l’automazione di attività amministrative (1,0%)
  • l’analisi predittiva di casi e strategie legali (1,2%)

Utilizzi residuali si attestano allo 0,5%.

La ricerca giurisprudenziale a documentale è l'attività principale per la quale l'intelligenza artificiale viene utilizzata maggiormente dagli avvocati.

I profili più propensi all’adozione

L’adozione dell’uso dell'IA è più diffusa tra i:

  • professionisti under 40 (37,4%)
  • avvocati del Nord-Ovest (31,3%)
  • uomini e donne in misura quasi paritaria (28,4% contro 26,6%)
L'adozione dell'intelligenza artificiale da parte degli avvocati: il nord-ovest si piazza al primo posto, seguito da nord-est, centro e sud e isole.

Intelligenza artificiale per avvocati: opportunità o minaccia?

Oltre la metà degli avvocati (58,7%) vede l’IA come un’opportunità, soprattutto per la ricerca legale (47,4%) e la gestione documentale. Tuttavia, il 32,1% la considera una minaccia per il ruolo dell’avvocato e la qualità del lavoro.

Citando il rapporto del CENSIS 2025 circa l'utilità percepita:

Nonostante le preoccupazioni, alcuni professionisti vedono l’IA come uno strumento potenzialmente utile per semplificare alcune attività, ma solo se utilizzata sotto la guida di esperti e in modo responsabile.

Tra i principali fattori di rischio per i redditi futuri degli avvocati, l'intelligenza artificiale si piazza al settimo posto con solo l'8,1% degli avvocati che la percepisce come tale.

I principali fattori di rischio per i redditi futuri degli avvocati (%val). La somma è maggiore di 100 in quanto più risposte erano possibili.

Come cambierà la professione nei prossimi 5 anni?

Ecco le previsioni fatte dagli avvocati:

  • il 27,3% pensa che automatizzerà solo attività ripetitive, senza sostituire l’avvocato
  • il 25,8% prevede che trasformerà profondamente la professione
  • il 23,7% dice che sarà un supporto decisionale, senza sostituire la figura professionale

Solo il 9,8% pensa che l’impatto sarà minimo.

Una trasformazione in corso

Ad oggi dunque un avvocato su quattro utilizza già l'intelligenza artificiale, ma la percentuale è destinata a crescere rapidamente. Il settore forense è in una fase di transizione digitale, trainata dalle nuove generazioni, dall’innovazione delle legal tech e da un crescente bisogno di efficienza.

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